Il Servizio ScoprEuropa dell’IRSE (Istituto Regionale degli Studi Europei) di Pordenone, da noi 50+ chiamato più semplicemente Casa dello Studente, mi ha messo al corrente del progetto di CEMEA di Roma credo di ricordare nella primavera di quest’anno, quando avevo deciso di “andare in pensione” vista la situazione alquanto nebulosa di chi restava nella scuola. Devo dire che non sono di quelli che ogni giorno nei corridoi parlano di pensione, io amo i miei studenti, impariamo insieme ogni giorno mille cose, riesco a trasmettere loro il mio amore per la letteratura e cerco di infondere loro la curiosità, il sentimento che ti permette di cercare sempre cose nuove, di apprezzarle nella giusta misura, di essere critico sempre in modo costruttivo.
Così, tornando al momento della decisione, presa con rammarico, nello stesso periodo ho ricevuto l’avviso del progetto. Veniva da Roma, noi friulani siamo così lontani da ciò che accade nella capitale, ma mi sono detta : “proviamo”, e ho compilato il questionario. Dopo qualche tempo durante il quale avevo pensato qualche volta se avrei avuto qualche riscontro, ho ricevuto la convocazione a Roma; per combinazione ho trovato due persone che venivano dalla mia città e una, Nadia, che avevo conosciuto come madre di una compagna di una delle mie figlie. E’ stato piacevole incontrarci lì. Colloquio con gli organizzatori, molto cortese e informale e poi….mi hanno presa!
In settembre il corso di formazione: simpatici e competenti i formatori, attraverso giochi e fiabe ci hanno fatto riflettere sulla nostra capacità di rispettare, accogliere, conoscere l’altro, ciò che è al di fuori di noi e delle nostre abitudini.
Qualche giorno fa ho anche conosciuto attraverso Skype due organizzatrici di Logrono che hanno integrato le informazioni ricevute.
Ora ho i bagagli quasi pronti (farà freddo, caldo? Il meteo mi dà solo previsioni di 15 giorni), ho seminato la casa di post-it per marito e figli, ho fatto a tutti un corso accelerato di “dov’è la roba”, ho salutato gli amici, quindi cene a non finire, io che volevo mettermi a dieta prima della Spagna per avere più capienza per la loro buona cucina e il buon vino, sono entusiasta di partire e pronta a imparare e portare qualcosa.
Solo un mio amico conosce la regione della Rioja, perchè cultore del buon vino e mio marito me ne ha parlato con entusiasmo perchè ha percorso il cammino di Santiago e a Logrono ha trovato numerosi compagni che sono diventati amici, mi ha indicato i ristoranti, i cibi che gli avevano insegnato (lui era l’addetto alla pasta in ogni ostello, e gli spagnoli ai secondi piatti)e ha esaltato le feste in cui partecipano tutti gli abitanti dei paesi.
Non ho timori, incertezze, sono felice di partire, ogni mio viaggio mi ha arricchito e spero che questa sia un’esperienza positiva sotto tutti gli aspetti. Porterò con me un libriccino sul quale ci sono le dediche dei miei studenti e lì annoterò i miei pensieri. I miei figli mi hanno raccomandato di essere sempre su Skype, perche la mamma è sempre la mamma e devono sentirmi vicina.
Gabriella Panizzut
16/10/2012 – 13/11/2012 Logroño, Spagna
Progetto Go 50+II
Cemea del Lazio