ti voglio raccontare una bella storia, che mi sta per accadere, anzi è già iniziata e non so quando terminerà: una storia emotivamente coinvolgente e affascinante.
“Ma come, fino ad ora non mi hai mai raccontato nulla e non penso che in tutti gli anni trascorsi della tua vita non ci sia stata una storia bella o brutta da raccontarmi. Perché ora questa me la vuoi raccontare?”
Non ti arrabbiare se ho deciso che voglio scriverla. Voglio che di questa esperienza rimanga traccia perché qualcuno in futuro la trovi, la voglia leggere e la voglia ripetere, mentre se la raccontassi a parole non se ne troverebbe in futuro più traccia perché le parole volano e si perdono nell’aria.
Ed ecco che vengo a raccontarti la storia che sto per vivere. Non immaginare una storia amorosa, ma una cosa ancora più importante in questo momento per me, un’esperienza di volontariato all’estero per un mese dove dovrò inventarmi molte cose: dalla lingua che non conosco, alla convivenza con altre persone di cultura e abitudini diverse e dove spero di dare qualcosa ma forse di ricevere più di quello che io riuscirò a dare.
Da molto tempo nella mia testa c’era il desiderio e la voglia di partire per un’esperienza di volontariato in giro per il mondo. Tu mi dirai perché non farlo nella tua città. Questo e’ vero, anche se un po’ lo faccio e sicuramente potrei fare di più, ma questa esperienza la vedo diversa perché fatta in un contesto fuori dal mio ambiente e lontano dai i miei affetti quotidiani.
“Ma come è nata questa cosa?”
Un amico a cui avevo parlato di questo mio progetto, mi invia un e-mail con allegato il progetto del Cemea per un scambio a livello europeo e la Francia era la nazione individuata. Invio la richiesta pochi giorni prima della scadenza del bando e rimango in attesa della convocazione. Le speranze in verità non sono molte perché già altre volte avevo inviato delle richieste ad altre organizzazioni ma non avevo ricevuto nessuna risposta pensando che il mio curriculum non fosse adeguato per un’esperienza di questo tipo.Invece ecco la prima bella notizia: convocato per il colloquio preliminare, i responsabili ci illustrano nei dettagli il progetto. Move 50+ è il nome del progetto e l’obiettivo è quello di coinvolgere persone che abbiano compiuto 50 anni e che siano disponibili a fare nuove esperienze in realtà europee. I posti disponibili per lo scambio, in periodi diversi, sono di sei italiani e di sei francesi. Pau, vicino al confine con la Spagna, è la cittadina francese che ospiterà noi italiani. Dopo il colloquio per la selezione passano alcuni giorni nell’attesa di conoscere l’esito e le speranze si affievoliscono perché si avvicina la data del corso di formazione ma l’e-mail promessa non arriva.
“A questo punto immagino che la risposta di essere stato selezionato per il progetto è arrivata e quindi partirai. Allora è questa la bella storia che mi vuoi raccontare ma immagino pure che ci siano timori e paure ma vedrai che vivrai anche tante emozioni e gratificazioni. Spero che tu voglia condividere con me tutto questo quando tornerai alla fine del tuo periodo di permanenza a Pau.”
Hai capito perché sono felice e nello stesso tempo emozionato! Sì, sono stato convocato per il corso di formazione e questo ha significato che partirò per Pau nel mese di Ottobre.
“A cosa serve un corso di formazione per un progetto di volontariato all’estero?”
Durante il corso di formazione abbiamo svolto attività che servono da stimolo per la riflessione sulle proprie reazioni e sul proprio modo di rapportarsi con gli altri, anche attraverso la condivisione e le riflessioni degli altri partecipanti. Sotto la sapiente guida di Andrea e della sua assistente Gabriela abbiamo fatto alcuni esercizi utili alla conoscenza degli altri e alla valutazione della nostra disponibilità a metterci in gioco e a collaborare in un gioco di squadra. Non è stato facile per me; in verità in alcuni momenti mi sono sentito in difficoltà. Nei due giorni di formazione ho anche conosciuto tutte le persone che sono state selezionate per questo progetto ed in particolare le due compagne Edi e Rosa con cui dividerò questa esperienza nello stesso periodo e con le quali penso di raggiungere l’obbiettivo superando le difficoltà che di volta in volta troveremo sul nostro percorso.
Solo ora mi sto rendendo conto che mancano pochi giorni alla partenza ed ancora non conosco a quale progetto la corrispondente francese, che ci farà da tutor, mi assegnerà, ma non importa perché tanto è l’entusiasmo che tutto andrà bene.
Caro diario ora ti lascio insieme alle mie emozioni ma tornerò a raccontarti la fine della storia quando lascerò, sicuramente a malincuore, i miei amici francesi per tornare a casa. Avrò lasciato degli amici ed altro…
Gianfranco Novelli
08/10/2013 – 05/11/2013 Pau,Francia
Progetto MOVE 50+II
Cemea del Mezzogiorno onlus