Mi chiamo Leonardo Ceccarini ed ho iniziato il mio EVS appena due-tre settimane fa. Nonostante sia trascorso poco tempo dall’inizio della mia esperienza, mi sono fatto delle idee ben chiare. Ogni volontario deve dare sempre il meglio di se’, sia per il proprio futuro, sia per far fare una buona impressione del proprio paese di origine.
Sono arrivato in Lettonia il 5 Febbraio per aiutare in un centro artistico a Tukums, città poco distante da Riga, in esso ho iniziato ad imparare la creazione degli oggetti artigianali, ad esempio il cucito o il modellamento della creta.
Le persone sono tutte cordiali e per mia immensa gioia quando chiedo “Do you speak English?” rispondono la maggior parte con un allegro “Yes”.Ho anche aperto la pagina di facebook completamente in inglese riguardo al mio EVS. Ho iniziato a studiare anche la lingua lettone e ben presto inizieranno le prime lezioni in cui metterò alla prova la mia capacità di insegnare l’italiano.
Ambientarsi inizialmente è complicato perché bisogna ricordarsi le strade e riuscire a comunicare con persone di un’altra cultura e lingua ma nonostante tutto mi sto trovando veramente bene.
L’esperienza EVS a mio avviso è importante per capire innanzitutto come poter sopravvivere nel mondo al di fuori della scuola con le proprie forze, imparare ad interagire con persone diverse da se stessi (spesso di etnia nonché lingua differente) e soprattutto aiuta ad entrare nel mondo del lavoro, per non parlare poi del fatto che una volta finita l’esperienza EVS i volontari potranno vantare di saper parlare più’ lingue, io stesso sto sperimentando in prima persona l’effimera bellezza di trovarmi ogni giorno dinanzi a persone che non parlano l’italiano, insomma l’EVS è una grande opportunità’ piena di emozioni.
In Italia ho pubblicato diversi libri negli anni passati ed intendo scriverne un altro nei prossimi mesi propria sulla mia esperienza EVS in Lettonia, raccontando l’emozione, la tragicità e spesso anche l’ironia di trovarsi in un paese lontano da casa, insomma vivendo scaraventato tra una moltitudine di lingue. In tutto ciò la stanchezza mentale inizialmente è tanta ed a volte anche il panico prende il sopravvento ma la bellezza di questa esperienza è ben superiore ad entrambe tanto che, utilizzando questo mio stare a contatto con diverse lingue, sto traducendo in più lingue le poesie di un mio libro fantasy in attesa di pubblicazione mettendole tutte sulla mia pagina di facebook.
Oltre a tutto ciò ho anche la possibilità di organizzare eventi nel centro artistico dove lavoro, insomma, lo SVE è un esperienza eccezionale che arricchisce le proprie competenze, la cultura, il saper parlare più lingue e soprattutto fa’ vivere sempre più’ esperienze, l’una più interessante dell’altra.